“YO NACI LIBRE… IO SON NATA LIBERA” El discurso de libertad de Marcela en El Quijote de la Mancha. Testi a cura dell’Associazione Primo Moroni.
Musica e lettura a cura di Silvia Wakte (chitarra) e Nicoletta Zuccheri (voce).
Menu’: Polentà e baccalà in umido in alternativa: spezzatino di maiale
Verdure al forno + dolce + caffè + bevande sottoscrizione consigliata per la cena: 20,00 euro /minori di 14 anni gratis-
È arrivata la terza edizione di questo ambizioso piccolo (grande) festival dell’editoria indipendente, con presentazioni di libri, tavole rotonde e banchetti di varie case editrici. Non mancherà la nostra ben nota socialità, musica e la cucina popolare della Casona!
Due giorni dedicati alla presentazione di libri insieme alle autrici e autori, con spazi per banchetti di case editrici indipendenti. Invitati speciali in occasione dei 25 anni di storia della ass. Primo Moroni: Maysa Moroni e Marco Philopat
EVENTO GRATUITO e aperto al pubblico – socialità – free camping – laboratorio con letture per bambini a cura di Raffaella polverini di Kaba edizioni
Due proiezioni del docufilm che ci racconta 30 anni di lotta No Tav, con uno degli autori e alcuni militanti No Tav dalla Val Susa.
Due serate, due proiezioni,
Alle proiezione saranno presenti Carlo A. Bachschmidt, uno degli autori, e alcuni militanti No Tav valsusini.
Il contributo alle proiezioni e alle cene sarà a sostegno dei costi della produzione del film
sabato 18 febbraio alla Casona di Ponticelli
cena di Finanziamento per la trasferta alla mobilitazione dei Soulèvements de la Terre, rete francese contro i megabacini privati di stoccaggio idrico.
martedì 21 febbraio alla Casona di Ponticelli
Incontro con una delegazione della rete francese Soulèvements de la Terre. Protagonisti di una potente mobilitazione contro i megabacini privati di stoccaggio idrico. Abbiamo tradotto alcuni dei loro testi che potete trovare a questa pagina
sabato 25 febbraio assemblea, alle 14.30 al Teatro E. Testoni in via Ranuzzi, 3, Porretta Terme
Il coraggio di amare la nostra montagna: in montagna non nevica più ma piovono soldi e impianti: a vantaggio di chi?
Interverranno comitatio a difesa dei territori montani di Emilia Romagna, Marche, Lazio e Lombardia.
Se il progetto del polo logistico di Altedo ha subito una battuta d’arresto, quello di S. Pietro in Casale sta procedendo a TUTTO SPIANO!
Nonostante la regione avesse dato indicazione di mantenere una fascia alberata presente nell’area, suggerendo addirittura di aumentarne la superficie, i lavori svolti fino a oggi per ospitare i 28 ETTARI dell’hub (di cui circa la metà su terreno non impermeabilizzato) hanno visto l’abbattimento di ogni forma di vegetazione presente e dei resti di un antico mulino del ‘300. L’originaria struttura di questo edificio e l’insediamento, nei secoli punto strategico e di grande importanza per il nostro territorio, rischiano di venire sepolti definitivamente dai capannoni del nuovo polo logistico. Per ironia della sorte a poche decine di metri da questi resti passerà la ciclovia del Navile, pista ciclabile turistica di importanza nazionale che percorrerà questa via d’acqua. É a dir poco paradossale l’idea di creare un percorso ciclo turistico sulle vie d’acqua del territorio e contemporaneamente cancellarne una testimonianza storica così importante.
Comunincato stampa della Rete NoHub: Le risaie di Altedo (BO) sono salve! Vittoria degli ambientalisti contro il nuovo polo logistico
Dopo l’intervento della rete NoHub con le associazioni Legambiente, WWF e Primo Moroni supportate da diverse realtà e singole/i attiviste/i, salta l’accordo territoriale che avrebbe permesso la realizzazione del polo da 73 ettari. “La campagna della pianura bolognese è salva dalle speculazioni”
Soddisfazione della rete NoHub logistico Altedo che dalla fine del 2020 si è mobilitata per contrastare i progetti di nuovi hub previsti nella pianura bolognese. Uno dei più rilevanti, quello di Altedo che avrebbe portato alla perdita delle ultime risaie storiche del territorio per ben 73 ettari di campagna.
Dopo una forte mobilitazione popolare che ha visto la partecipazione di migliaia di persone con la raccolta di più di 4 mila firme, diverse iniziative di informazione e divulgazione, tra le quali il corteo contro il “Terricidio” promosso dalla Brigata di Solidarietà delle Donne, è del 30 settembre il risultato determinante: il comune di Budrio non approva la delibera che avrebbe permesso l’avanzamento dell’accordo territoriale.
Tale delibera era già stata precedentemente approvata sia dalla Città Metropolitana che dalle Unioni dei comuni ma con una grave imprecisione: l’area dell’intervento veniva descritta come occupata da “terreni incolti”, definizione che era in contrasto con quanto contenuto nella relazione paesaggistica e con l’evidenza dei fatti. Dopo l’invio di un’istanza di autotutela con la quale le associazioni evidenziavano a Città Metropolitana, Unioni e Comuni che le votazioni sulla delibera erano avvenute sulla base di presupposti errati, essa è stata modificata e riproposta al vaglio dei diversi livelli amministrativi. Il Consiglio Comunale di Budrio nel corso della seduta del 30/09/2021 l’ha respinta facendo di fatto decadere l’accordo territoriale.
“Una vittoria che lascia ben sperare sulla possibilità che queste zone non vengano interessate da ulteriore consumo si suolo e da speculazioni economiche.” – commentano dalla Rete. “Adesso è arrivato il momento per pensare veramente ad uno sviluppo differente per questo territorio”.
Le associazioni e comitati invitano però a non abbassare la guardia in quanto sono ancora diversi i progetti che interesseranno l’area della Città Metropolitana, per ancora centinaia di ettari.
Sul piano urbanistico occorre eseguire una mappatura delle aree già impermeabilizzate e dei capannoni inutilizzati favorendone il riutilizzo e non va consentita la realizzazione di hub logistici di dimensioni superiori ai 10000 mq se non prevedono una infrastruttura ferroviaria.
Siamo favorevoli allo sviluppo, ma si tratta di decidere quale modello di sviluppo stiamo immaginando per i nostri territori. Il tempo delle parole è finito, replicare gli errori che hanno prodotto l’emergenza climatica non ha senso. Bisogna ad esempio puntare su mobilità sostenibile per persone e merci, dare impulso all’agricoltura favorendo il passaggio al biologico, valorizzando i prodotti DOP e le imprese di giovani, innovare l’offerta turistica in chiave green con percorsi ciclabili alla riscoperta del patrimonio naturale di pianura e delle eccellenze gastronomiche, orientare l’attività edilizia prevalentemente nel recupero del patrimonio esistente.
La transizione ecologica non solo è possibile ma è urgentemente necessaria.
La rete NoHub logistico Altedo continuerà ad essere attiva su questo fronte presidiando i progetti che arrivano sul territorio!
Cos’è Hackmeeting?
L’hackmeeting è l’incontro annuale delle controculture digitali italiane, di quelle comunità che si pongono in maniera critica rispetto ai meccanismi di sviluppo delle tecnologie all’interno della nostra società. Ma non solo, molto di più. Lo sussuriamo nel tuo orecchio e soltanto nel tuo, non devi dirlo a nessuno: l’hackit è solo per veri hackers, ovvero per chi vuole gestirsi la vita come preferisce e sa s/battersi per farlo. Anche se non ha mai visto un computer in vita sua.
Tre giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.
L’evento è totalmente autogestito: non ci sono organizzatori e fruitori, ma solo partecipanti.